Chiesa Parrocchiale “San Donnino Martire” ed Ex-Chiesa

Si parla di un edificio religioso a Roteglia, definito “Cappellam de Rudilia cum sua pertinentia”, per la prima volta nel Diploma dell’Imperatore Ottone III in favore del Vescovo di Reggio del 980, seguito da quelli di Federico I nel 1160, Enrico VI nel 1191 e Federico II nel 1224.

La “ecclesia de Rodellia” compare poi nell’elenco delle Decime del 1302 direttamente dipendente dal Vescovo di Reggio. E` controversa la coincidenza della chiesa di S. Donnino con la primitiva chiesa di Roteglia. Infatti, solo a partire dal sec. XV si trova espressamente nominata una chiesa con lo stesso nome. Potrebbe anche trattarsi di quella chiesa di S. Maria riportata in quella visita del 1456-62 il cui beneficio fu in seguito unito a S. Donnino. Nella permuta delle chiese del 1492 è avvertibile un accenno all’unione e nel conferimento del 1504 appare il doppio titolo della Natività di Maria SS. e di S. Donnino.

Nella visita pastorale del Vescovo Cervini del 1545 è annotato che l’oratorio di S. Maria è stato distrutto. Successivamente sarà ricostruito.

Divenuta parrocchiale, la chiesa aveva subito il peso del tempo ed era stata ripetutamente sottoposta a restauri. L’ultimo di un certo impegno era avvenuto nel XIX secolo grazie alla cura del parroco Don Carani che per questo era stato nominato Priore.
Ad inizio 900 la chiesa risultava tuttavia ormai inadeguata per una popolazione aumentata in modo significativo, per cui nel 1938 si era iniziata la costruzione di una nuova parrocchiale, adiacente alla precedente.

La moderna chiesa, realizzata nel 1956 su progetto dell’Arch.Corradini e dell’Ing.Spallanzani, presenta una facciata a capanna, orientata liturgicamente, serrata da due lesene laterali e coronata da una fuga di archetti ciechi nel sottotetto. Si evidenzia il portale con protiro su colonnette binate ed il grandissimo rosone centrale. Il campanile sorge discosto, tozzo, in stile moderno con cella bifore balaustrate.

A seguito di ciò la Vecchia Parrocchiale fu sconsacrata e successivamente trasformata in cinema parrocchiale, funzione mantenuta fino agli anni 80. Nel 2005, per iniziativa di Don Giulio Rossi recentemente scomparso, fu inviata una richiesta all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi per ottenere l’autorizzazione ai lavori di recupero della facciata della vecchia chiesa, lavori poi conclusi nella primavera del 2021.