Un gruppo d’ascolto (e non solo) per combattere la ludopatia

Per sconfiggere la ludopatia – o il disturbo da gioco d’azzardo (Dga) – i cittadini dei sei comuni dell’Unione Tresinaro Secchia possono contare su un importante servizio di supporto, completamente gratuito. Si tratta di “Azzardo Point”, un gruppo di ascolto rivolto a chi è affetto da disturbo da gioco d’azzardo che – dopo la positiva esperienza avviata a Casalgrande nel 2017 – ha ampliato attraverso l’Unione il proprio raggio d’azione anche agli abitanti di Baiso, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano.

“Dati ufficiali non esistono, ma l’Istituto superiore di sanità stima in circa 1 milione e mezzo i giocatori problematici in tutta Italia, dunque circa il 2,5% della popolazione: un dato che, se rapportato ai residenti dei nostri sei comuni, si tradurrebbe in circa duemila persone”, sottolinea Giorgio Zanni, sindaco di Castellarano con delega al Welfare nell’Unione Tresinaro Secchia. “Il disturbo da gioco d’azzardo, per altro, è una patologia purtroppo in forte espansione, che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute delle persone fortemente invalidanti – aggiunge Zanni – Liberarsi da questa, come da altre dipendenze, non è semplice, ma insieme agli altri e con l’aiuto di personale qualificato è più facile: per questo, come Unione, abbiano ritenuto importante poter assicurare, gratuitamente e ovviamente in forma anonima, questo servizio alle nostre comunità”.

Come funziona. “Il gruppo di ascolto che abbiamo attivato sperimentalmente da alcuni anni, e che si ritrova con cadenza settimanale, nel tempo ha già aiutato una settantina di persone – spiega Enrico Malferrari, educatore professionale della Papa Giovanni XXIII, la cooperativa sociale che collabora nella gestione del servizio di supporto e consulenza con l’Unione Tresinaro Secchia – In 8 casi su 10 sono uomini, hanno in media 40-50 anni, anche se non mancano quelli più giovani e chi supera anche i 60-70 anni, ma soprattutto in buona percentuale hanno dimostrato che se ne può uscire: certo, come per tutte le dipendenze il pericolo di recidiva esiste, ma cadere e rialzarsi è normale, l’importante è restare attaccati alla cura”.

Altrettanto fondamentale è il ruolo della famiglia: “Difficilmente il ludopatico prende l’iniziativa da solo, se non quando la situazione debitoria ha raggiunto livelli pesantissimi: sono le famiglie a spronarli, poi durante le terapia di solito si trova la motivazione”, aggiunge Malferrari.

Slot-machine e videolottery i principali giochi che portano alla dipendenza, ma anche gratta e vinci, scommesse e casinò. Le insidie sono purtroppo davvero tante, ma quasi unico è il risultato finale della dipendenza da gioco d’azzardo: si deteriora o addirittura si perde ogni relazione sociale, e ci si riempie di debiti, tanto che per finanziare l’irrefrenabile attività di gioco, c’è stato anche chi si è indebitato per molte decine di migliaia di euro.

Anche per questo, “Azzardo Point” non si limita ad offrire supporto psicologico, ma pure – sempre gratuitamente – la consulenza di professionisti in grado di garantire una consulenza finanziaria per impostare un piano di rientro dal debito, anche sfruttando le possibilità offerte dalla Legge 3/2012 sul sovraindebitamento.

L’impegno dei Comuni. Parallelamente, i Comuni del distretto Tresinaro-Secchia hanno promosso diverse iniziative per contrastare la dipendenza dal gioco, con particolare attenzione alla limitazione rispetto alla crescita incontrollata di sale da gioco e sale scommesse, anche in funzione dei rilevanti interessi sul settore da parte della criminalità organizzata. Le norme urbanistiche, infatti, consentono l’insediamento esclusivamente in determinate zone, lontano da luoghi “sensibili” come ad esempio scuole, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, strutture residenziali in ambito sanitario o sociosanitario. Esemplari alcuni esempi di applicazione delle norme che hanno portato alla chiusura di esercizi non idonei nei territori di Scandiano e Rubiera. Lo stesso Comune di Rubiera e quello di Casalgrande già da diversi anni hanno inoltre ederito al progetto Slot Free della Regione Emilia-Romagna, premiando – anche con sgravi fiscali – gli esercizi commerciali che rinunciano ad installare slot machine.

A chi rivolgersi. Tutti coloro che cercano un aiuto per liberarsi dal gioco d’azzardo – ma anche i loro familiari – possono dunque rivolgersi allo sportello “Azzardo Point”, fissando un primo colloquio telefonando al numero 329.6707290 o inviando una e-mail a . Il servizio, gratuito e anonimo, è ovviamente rivolto ai residenti nei sei comuni dell’Unione Tresinaro Secchia: Baiso, Casalgrande, Castellarano, Rubiera, Scandiano e Viano.