Itinerario n.7 – San Valentino, Rio Viole, Tre Rii

Il percorso fino a Telarolo è lo stesso degli itinerari n° 3 e 4.
Alla borgata telarolo, anziche proseguire per rondinara, si inforca sulla sinistra la strada bianca che porta alla borgata Viole.
Le Viole è un’antica borgata menzionata nel 1663 fra le ville appartenenti a Montebabbio. Ora è semiabbandonata e vi si puo ammirare un oratorio con campaniletto a vela. La strada si snoda lungo il corso del rio Viole, con alla sinistra le pinete che degradano dalla Costa dell’Ara e da Montebello e, alla destra, i prati, i boschi di Roverella ed i “sassi” di Lorano.
Lorano, per chi volesse, è raggiungibile dalla borgata Viole attraverso una ripida stradetta. E’ l’ultima borgata di Castellarano, ai confini coi comuni di Baiso e di Viano. Della località esiste menzione già dal 1197. Vi esisteva un castello ed una chiesa dedicata a S.Pietro. Chiesa e castello ora non sono più visibili.
La strada del rio Viole è percorribile con vettura fino alla località Pradella ed ancora, per Cerraia, fino ad un sito chiamato “Spiaggi“. Da qui occorre procedere a piedi. Si avanza ancora per 300 metri, fino alla confluenza di un rio che scende sulla destra da Visignolo, mentre prima si è incontrata la confluenza del rio proveniente dal monte maestà Bianca. Per queste due confluenza nel rio Viole la località, disabitata, è chiamata “Tre Rii“. Si è fra boschi e calanchi, quindi occore essere pratici del posto. La località merita una escursione ecologica per le varietà della flora (pini, querce, ginestre, e a maggio la fioritura di orchidee), per la varietà dei colori del terreno (argille rosse, grigio azzurro, bianche, gialle e nere). Dal fondo del rio occorre iniziare una faticosa salita al centro di un calanco in direzione sud, fino ad incontrare una carraia tracciata dalle ruspe per raggiungere le cave d’argilla rossa. A ovest la vista di Baiso e delle sottostanti cave. A nord S.Romano ed i suoi variopinti calanchi. Ad est pinete e boschi e la vista del monte Maestà Bianca (458 mt.). Cave, dirupi e calanchi danno al paesaggio un aspetto lunare. Risalendo sempre per la carraia si arriva nella zona di prato Cavallazzo. Attraversata la cava si procede lungo la carraia, in salita, per Melino. Sulla destra s’incontra un grosso masso erratico, detto “sasso nero” per il suo colore, residuo di antiche colate glaciali. A sinistra, sul fianco del monte Stadola (466 mt.) il caseggiato Querceto. Prima della località Melino, sulla sinistra inizia la carraia che fiancheggia il monte Maestà Bianca e porta alla casa rurale di Cetto.
Seguendo questa carraia in forte pendenza si attraversa  una bella pineta e si ridiscende alla località di partenza cioè agli “Spiaggi” sul rio Viole.
Questo itinerario è adatto ad un buon camminatore.