Itinerario n.6 – Rio Rocca, Rio Campovecchio, Tana Dell'uomo Selvatico, Montebabbio

L’itinerario è quello  n° 5 fino alla cava. Anzichè infilare il sentiero cai per i calanchi fossiliferi si attraversa la cava e ci si immette sul letto del rio Campovecchio.
Il percorso è difficile e non ha alternative. Il rio ha scavato nelle sabbie mioceniche una profonda, stretta e sinuosa gola simile ad un kenyon. Per oltre due chilometri si segue il rio quasi al termine, sulla destra in una stretta gola laterale si trova la cosiddetta “tana dell’uomo selvatico”, la quale non è altro che un orrido scavato dalle acque in precipitosa caduta dai fianchi del monte Bragalone.
La risalita dell’orrido è possibile, ma si consiglia agli attrezzati ed esperti in alpinismo o di speleologia. Per uscire con minor rischio occorre procedere lungo il rio ancora un centinaio di metri e poi individuare un ripidissimo sentiero che risale il dosso del monte fino alla comunale di Cadiroggio-Montebabbio (it. n° 2).
Usciti dall’orrido man mano che si sale si offre un panorama stupendo su tutta la vallata del Rio Rocca, su S.Valentino e più lontano su tutto l’arco appenninico.
L’itinerario è consigliabile da giugno ad ottobre quando l’acqua è ancora scarsa nel rio e per la fioritura di molta della ricchissima flora presente. Arrivati alla strada comunale, (it. n° 2) si puo far ritorno a piedi al luogo di partenza inforcando dopo poco una carraia sulla sinistra per Valfosca che si raggiunge dopo un chilometro e mezzo circa. Appena inforcata tale carraia, sulla sinistra, si possono ammirare alcune belle piramidi d’ erosione sul fianco della montagna.
Da Valfosca, tipico borgo rurale abbandonato e con una caratteristica casa Torre riferibile al XVI°-XVII secolo, si scende di nuovo alla cava fiancheggiando la pista da cross gestita dal moto club di Castellarano e luogo di importanti gare a livello nazionale.