Itinerario n.13 – Roteglia, M.Maestà Nera, M.Pendice

Questo è il più lungo, ma il più affascinante percorso dei colli rotegliesi. Esso ha inizio dal “Pilastrino” e quindi per raggiungere il suo punto di partenza occorre percorrere il primo tratto del sentiero dello scoiattolo (vedi itinerario n. 12). Dal “Pilastrino” si continua in direzione Ovest con una leggera discesa e in breve si inizia a salire su di un sentiero che è costituito da una carrareccia. Il panorama è molto bello specialmente verso la zona di montagna. Dopo aver camminato verso destra per circa 20′, si giunge ad un bivio e qui è possibile, prima di scendere verso destra, arrivare in 5′ alla “Fontana dei carpini“. Per raggiungerla occorre quindi girare a sinistra al bivio menzionato e successivamente girare a sinistra e scendere nel boschetto, molto bello e selvaggio, ricco di vegetazione e di piccole piante del sottobosco. La fontana è protetta da una grata che si può togliere per abbeverarsi. E’ nota la presenza all’interno della fontana di una specie di salamandre, simbolo della purezza dell’acqua della sorgente. Dopo aver fatto una piccola sosta alla fontana dei carpini, si torna sul sentiero principale e si continua verso sinistra imboccando successivamente ancora a sinistra il sentiero che si dovrà percorrere. Qui si scende un po’ e ci si ritrova su di un crinale stupendo fra prati coltivati che ci conduce in breve a “Prà Cavallazzo“. Giunti a “Prà Cavallazzo” si incontra un bivio, a destra si scenderebbe un sentiero che conduce ripidamenete in un quarto d’ora alle ultime case della borgata di Rio Roteglia, ma proseguendo si continua giustamente l’itinerario che ci porta al Monte delle Valli (mt. 391). Da qui si inizia a scendere e si incontrano tratti boschivi sino ad arrivare in poco tempo alla cava dell’argilla. Giunti alla cava occorre abbandonare il vecchio tracciato ormai astratto, dato che il naturale pendio è stato letteralmente divorato dalle ruspe degli estrattori. Occorre quindi ripiegare a sinistra su di una carraia che ci porterà all’interno del canalone sino a passare il rigagnolo denominato Rio degli Spiaggi. Da qui è doveroso volgere lo sguardo a Nord-Ovest, ove si può notare, al di sopra del passaggio naturale formato da numerosi calanchi argillosi, l’abitato di San Romano, ancora noto per il suono del suo campanile e rinomato per la bravura dei suoi campanari. Ora occorre risalire per riprendere quota al di sopra della cava e si giunge ben presto ad una curva panoramica che gira seccamente a sinistra. Poco avanti si arriva a trovare uno strano sasso al ciglio destro del percorso ove è riportato il segnavia.

Proseguendo si giunge ad un bivio e si continua verso destra. Qui è possibile trovare a destra un acquitrino e più in basso l’abitato di Querceto, poche case semiabbandonate. Ora la carraia che ci conduce si immerge in un bel bosco di carpini alti e querce, accompagnandoci in pochi minuti all’abitato di Melino. Questa borgata è rimasta come trecento anni fa e conserva l’integrità dell’ambiente contadino e delle attività rurali. Girando ora l’occhio verso Sud-Est, si sorge la sommità del Monte Stadola (462 mt.) e proseguendo la si lascia sulla destra giungendo in prossimità di due villette di recente costruzione. Ora è di nuovo possibile vedere verso il basso la vallata del Secchia che si apre sotto i nostri occhi. Scendendo si continua verso Nord e seguendo la strada bianca si giunge ad un bivio. Da qui girando a destra si imbocca il sentiero che conduce a Roteglia, ma per proseguire il sentiero si mantiene la carrareccia e si giunge in circa 15′ all’abitato abbandonato di San Romano. Qui è possibile vedere alcune costruzioni diroccate di valore artistico fra cui la chiesetta. Continuando sempre diritto sulla strada bianca in una decina di minuti si giunge al bivio che ci costringe a prendere verso destra per un sentiero sterrato. Si inizia a scendere in un paesaggio aperto senza vegetazione, si arriva al Monte le Malee (405 mt.). Il sentiero prosegue e si arriva poco dopo al Monte della Croce (404 mt.). Qui si può effettuare una sosta e ammirare il panorama verso Nord, che ci offre una bella veduta di Castellarano e la vallata del Secchia che si perde verso la pianura, e un altrettanto bel panorama verso Sud che ci offre l’immagine di Roteglia e il fiume che si insinua a ritroso nel paesaggio montuoso che gli da origine. Ora si può iniziare a scendere verso Roteglia e dopo poco si giunge a ridosso del crinale che boscosamente forma il Monte Pendice, lo si schiva a destra e si continua a scendere a zig zag sino ad arrivare sopra ad una bella villa bianca di stile nordico ma di recente costruzione. Continuando la discesa si giunge allo sbocco del sentiero sulla strada statale, in loc. “Il Casone“, che in 20′ ci riporta verso Sud nel paese di Roteglia.