Itinerario n.10 – San Valentino, Gavardo, Montebello, Ara

L’itinerario fino alla pieve di S.Valentino è sempre quello n.3. In località San Rocco si devia per Gavardo ed il suo castello. La strada, in parte asfaltata e in parte ancora bianca, è percorribile con vettura. Del castello di Gavardo restano poche rovine, ma è ben individuabile la pianta dell’antica struttura. Fu feudo e passò da Neri da Roteglia ai Gonzaga, ai Visconti, agli Estensi, a Jacopo Giglioli ed ai Sacrati di Ferrara che lo unirono al feudo di S. Valentino. Aveva una chiesa dedicata a S Martino. Dalla località si trasferirono a Cadiroggio verso il 1600 i signori Severi. Ora la località è semidisabitata. Da Gavardo, ricco di boschi di castagno e roverella, per carraia, si può raggiungere Montebello, dove esiste un caseggiato rurale abbandonato e da qui scendere  per una strada bianca a casa Locati, all’Ara e quindi sulla provinciale S. Valentino-Rondinara (it.n.4). Si gode di una ottima panoramica sul Rio Viole, sul rio Marangone e sul Tresinaro. Va segnalato, fra Montebello e casa Locati, un bellissimo esemplare di pioppo (populus tremens) alto circa 15 mt indicato recentemente dal gruppo naturalisti di Castellarano alla regione fra le piante da proteggere. All’Ara esisteva un oratorio dedicato a S. Giovanni evangelista. Ora merita considerazione il complesso della casa padronale,un tempo dei conti Manadori, casa riferibile forse al XVII° secolo, ora disabitata. Va ricordato inoltre che, lungo il Rio Marangone, nell’ 800 ad opera di un naturalista inglese è stata rinvenuta la testa di un mosasauro, importantissimo quanto originale reperto paleontologico, ora conservato nel museo paleontologico dell’università di Modena.