Epoca Longobarda

Infatti, dopo la caduta dell’Impero Romano, intorno alla seconda metà del VI secolo, Castellarano fu occupata dai Longobardi che qui posero un presidio militare, anche per la vicinanza, in area appenninica, delle truppe bizantine loro avversarie. Tale importante stanziamento è ampiamente documentato da numerosissimi ritrovamenti archeologici ed ampie necropoli con tombe perlopiù appartenenti a guerrieri, con corredi funebri costituiti da armi, oggi conservati nei musei di Reggio Emilia.
Un’importante testimonianza relativa alla fine della loro dominazione, viene dai capitelli conservati nei resti della cripta della chiesa Parrocchiale. Molto numerosi anche i toponimi riferibili alla dominazione Longobarda, ad esempio Farandello dal longobardo Faran indicante che quell’area è proprietà del nucleo famigliare là insediato, I Guati da Guaita posto di guardia, La Brada da Braida campo della comunità e forse Gambarata dal nome di una mitica regina Longobarda: Gambara. Ma un’altra importante testimonianza viene da S. Michele, che fece parte del territorio Castellaranese fino al 1815, la dedicazione a tale Santo, infatti, è un chiaro segno della dominazione Longobarda poiché il culto per l’arcangelo guerriero era diffusissimo presso i popoli germanici che riempirono l’Europa di santuari a lui dedicati, soprattutto collocati sulle alture.